Cisti sacro-coccigea o pilonidale 

       

Affezione  benigna  localizzata  in  regione  sacro  coccigea,  spesso provvista di tragitti fistolosi ,che di regola non comunicano mai con il canale anale.

Il riscontro della cisti pilonidale è frequente,sopratutto fra i giovani, ed   è   caratterizzata   da    manifestazioni  cliniche   alternate   di riacutizzazione e benessere apparente. Viene anche conosciuta come cisti   o  sinus  pilonidale   per  la  frequente  presenza  di  peli  al suo interno. 

La sua frequenza è  molto  variabile  essendo comunque un'affezione molto diffusa,nonostante  ciò  esistono  ancora notevoli controversie  circa la sua origine e il trattamento chirurgico fonte a tuttora di alte percentuali di recidiva.

 La  cisti  pilonidale  ha una frequenza estremamente variabile,è  una patologia  ad  appannaggio  dell'età  giovanile con comparsa dei primi sintomi intorno alla  pubertà (13-16 anni ),momento dello sviluppo del sistema pilifero,e maggiore rilevanza clinica negli anni successivi con accensioni e transitorie  remissioni  della malattia.

La cisti  pilonidale  predilige  i  soggetti  mediterranei, bruni,con pelle grassa e apparato pilifero abbondante.

Non mancano le osservazioni di soggetti biondi e con scarso apparato pilifero.

Si localizza in regione sacro-coccigea,rara,la localizzazione nel perineo anteriore sul rafe ano genitale.

L'origine   della  cisti  pilonidale  non  è  certa, svariate sono le teorie etiopatogenetiche, che ipotizzano l'origine congenita o acquisita della malattia.

La teoria congenita ,propende per lo sviluppo della cisti da un residuo embrionario  o da un incluso  ectodermico,risultato di un'anomalia di avvicinamento    dell'ectoderma    stesso   al   rafe   posteriore,  con formazione della cisti.  

A sostegno di questa ipotesi vi sono:

1) la sede

2) l'inclusione di peli all'interno della cisti

3) l'esistenza di una parete cistica ben definita

4) la frequente recidiva in caso di asportazione incompleta. 

La teoria acquisita  fonda  le  sue   convinzioni  sull'osservazione che all'interno     della    cisti   pur   essendoci  dei peli, mancano i follicoli piliferi,  quindi  i   peli   ricoprirebbero   un  ruolo  da  corpo  estraneo irritante.

Inoltre, il  tragitto  della  fistola  sarebbe  costituito  da  una parete  simile a quella della cute.

Ancora,  sul  fondo  della  fistola  manca  il  tessuto   di  tipo  cutaneo essendo sostituito da tessuto infiammatorio.

In ultimo,non sono mai stati trovati annessi cutanei , come ghiandole sebacee, sudoripare, follicoli  piliferi,  per  giustificarne  un  origine dermoide.

Clinicamente la cisti pilonidale presenta tre fasi:

1) Cisti non infetta, con presenza di piccola tumefazione sottocutanea che può o meno dare luogo  a  secrezione e può o meno essere presente un piccolo orifizio fistoloso

2 ) Ascesso acuto,  in cui  si  ha  una  tumefazione dolente e arrossata,  per infezione della cisti con formazione di abbondante pus e febbre. Tale  situazione  può  essere l a prima manifestazione di una cisti pilonidale  sconosciuta  oppure  la  complicazione  di  una  fistola pilonidale cronica

3) La fistola cronica, da  luogo alla fuoriuscita di secrezione di pus e/o sangue  in maniera continua od intermittente. Spesso conseguenza della forma acuta da luogo ad uno o più tragitti.

Il trattamento della cisti pilonidale consiste di provvedimenti diversi a seconda della fase in cui viene affrontato il problema.

Genericamente, ci si può   trovare di fronte ad un soggetto affetto da una  cisti  pilonidale  infiammata  ma  non infetta,oppure ad un ascesso gia ben sviluppato, o ancora di  fronte ad una fistola cronica datante a volte  diversi  anni  e  che ha gia formato più tramiti fistolosi.  E' ovvio quindi che queste evenienze impongono soluzioni diverse.

Quello che è certo,è che la cisti pilonidale o la fistola (cronicizzazione della cisti)   una   volta   diagnosticate,   devono  essere   prontamente asportate,  ciò  perché  maggiore  è  il  periodo   di   permanenza della cisti/fistola, maggiori sono le possibilità di complicazioni della stessa.

Il  trattamento chirurgico  della  cisti/fistola  in fase  di  quiescenza consiste  nella  sua  asportazione con chiusura immediata della ferita oppure  con  riparazione   differita  della  stessa.  Sono comunque da segnalare  le frequenti recidive.

 

IANNUZZI  Dr. GIUSEPPE

Specialista Chirurgia generale